Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE)2020/1828 “relativa alle azioni rappresentative a tutela degli interessi collettivi dei consumatori”, volta ad armonizzare i livelli di tutela a questi ultimi accordati in ambito europeo, nonché (previsione di non poco conto) ad evitare l’abuso del contenzioso.
In attuazione delle disposizioni unionali, il decreto attuativo istituisce un apposito elenco degli “enti legittimati” a rappresentare gli interessi dei consumatori, a ciò espressamente designati, sulla base di specifici requisiti, dal Ministero delle Imprese.
Sulla base delle disposizioni contenute nella direttiva europea, il legislatore nazionale ha, altresì, introdotto nel Codice del consumo, in aggiunta alla class action prevista all’art. 840 bis c.p.c. ed alla azione inibitoria di cui all’art. 840 sexiesdecies c.p.c., la possibilità di esperire, da parte dei suddetti enti e con talune differenze sotto il profilo procedurale rispetto ai suddetti strumenti processuali, una nuova azione a tutela degli interessi collettivi e dei diritti individuali dei consumatori, finalizzata all’ottenimento di provvedimenti sia inibitori che risarcitori.
Il testo normativo - attualmente al vaglio delle commissioni parlamentari per l’approvazione definitiva ed applicabile a partire dal 25 giugno 2023 - prevede anche la possibilità per i suddetti enti di esperire azioni “rappresentative” a carattere transfrontaliero.

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